Dove eravamo rimasti? Con questa celebre domanda Enzo Tortora ritornava in TV dopo una inimmaginabile e assurda carcerazione. Con la stessa domanda riprendiamo le pubblicazioni de “La Capasana” dopo quattro anni di imprevedibile sospensione. L’epidemia da COVID 19 fece molti danni collaterali. Tra questi anche l’interruzione temporanea o la chiusura definitiva delle pubblicazioni di molti giornali locali e non. La carta stampata non doveva circolare, così come le persone dovevano limitare i contatti fisici. Ai danni alla salute si accompagnarono quelli alla socialità. Molti diritti ne furono limitati. La stessa democrazia ne risultò trasformata, se non nella sostanza quantomeno nelle forme.
La rete se ne avvantaggiò molto. I social esplosero. Con questo cambio epocale si modificò il rapporto tra stampa e lettori. La formazione della pubblica opinione cominciò a costruirsi quasi esclusivamente sulla rete. Il ruolo del giornalista veniva fortemente condizionato dai profili social. La pubblicità, anima del commercio, veniva anch’essa “aggiogata” ai banner e agli algoritmi di Internet. Eppure, nonostante ciò, qualche testata ha resistito, qualcun’altra si è trasformata. “La Capasana” – più “capatosta che mai” – ha continuato a vivere in silenzio riuscendo anche a pubblicare, col titolo di “Strazzacappello”, un libro contenente una selezione degli articoli pubblicati dal 2008 in poi.
Adesso, più determinati che mai, riprendiamo le pubblicazioni. La carta stampata, come sosteneva Umberto Eco, ha una solidità e un fascino che sarà difficile obliterare completamente. Se la notizia viaggia più velocemente in rete, l’approfondimento critico, l’inchiesta puntuale, la piena libertà d’espressione, la pubblicità più efficace rimangono appannaggio della carta stampata. La carta stampata, per citare un noto messaggio pubblicitario, “non vende illusioni ma solide realtà”.
Il segreto de “La Capasana” rimane, paradossalmente, quello che per alcuni era il suo maggiore difetto, ovvero la libertà di critica esercitata in modo deciso e la satira spassosa. Su questi due pilastri riprenderemo ad accompagnare i fatti più significativi della vita pubblica di Corato e del territorio, non disdegnando qualche incursione nella realtà nazionale ed oltre.
Intendiamo offrire gratuitamente e con leggerezza, il che non è poco, uno spazio pubblico di approfondimento dei fatti di maggiore attualità e dei fatterelli di maggiore curiosità. Il tutto servito con un linguaggio semplice e alla portata di tutti. Con ciò speriamo anche di essere una vetrina efficace per chi voglia affidare alle nostre pagine la propria pubblicità o anche qualche sollecitazione culturale e stimolo politico.
Auguri noi. Auguri a voi.
Gaetano Bucci