Dove va l’Italia? Dove va Corato?

Prima ancora delle due domande del titolo bisognerebbe chiedersi dove va l’Europa e dove l’intero pianeta. Sono in corso cambiamenti epocali. I conflitti in atto potrebbero essere solo gli epifenomeni, la superficie di stravolgimenti il cui esito sfugge a tutti, o quasi. Cambiamenti climatici, mutazioni degli eco-sistemi, resettaggio geo-politico, migrazioni di popoli, turbocapitalismo finanziario e Intelligenza Artificiale. Questo il panorama attuale, a pochi giorni dalle votazioni per il nuovo Parlamento Europeo. Troppe cose in troppo poco tempo. Nessuna assimilazione del cambiamento storico. La conseguenza è il disorientamento, la paura, la fuga. La decadenza si misura nei poli estremi dell’eremitaggio nel privato oppure nel settarismo ideologico. Due forme diverse di individualismo per un uomo che forse solo finge di credere nella relazione, nel primato dei diritti, nella superiorità delle democrazie.
Rispetto al vecchio continente c’è da chiedersi se esso abbia ancora la possibilità di essere primario protagonista della storia. La guerra russo-ucraina e i conflitti in Medioriente, con la “chicca” del genocidio palestinese da parte del regime sionista di Israele, hanno messo in ginocchio l’Europa. Stretta tra gli interessi degli USA e quelli opposti della Russia sta pagando più di altri il prezzo dei conflitti. Le economie degli stati europei segnano il passo. Tra le varie nazioni significative discrepanze. All’interno dei singoli stati differenze abissali tra le regioni. In Italia più che altrove.
Il Sud è ormai pensato e progettato dal Nord, anzi aggiogato ai suoi interessi. Il ponte di Messina, per esempio, è voluto dalla Lega e dai suoi sodali al solo scopo di metterci sopra le mani per gli ingenti iniziamenti. Come pure l’Autonomia regionale differenziata voluta dal “mitico Calderoli”, che renderà legittimo e cristallizzerà per l’eternità il divario Nord-Sud. E, come se non bastasse, ad opera della ineffabile Meloni avremo la distruzione della forma di “repubblica parlamentare” dello stato italiano, così come sancito dalla Costituzione, nata dopo la dittatura fascista e la monarchia di casa Savoia. Il “premierato”, in nome della governabilità, darà il colpo di grazia alla democrazia italiana, che in verità è stata poco amata e accudita da tutti, anche dal centro e dalla sinistra.
Negli ultimi decenni in tanti hanno giocato con le leggi elettorali, facendole secondo la convenienza della maggioranza al potere. Lo stesso hanno fatto nel metter mano alla Costituzione, trattandola come fosse di plastilina o una costruzione Lego. E questi sono i risultati. Un po’ per volta la Repubblica è stata capovolta. Se in Italia non c’è dittatura, neanche si può dire che c’è vera democrazia. La rappresentanza politica è ormai un mito. Il partito vincente è definitivamente quello della astensione. A votare non ci si va più, neanche turandosi il naso.
In questo bailamme generale, e con i riferimenti territoriali e regionali che fanno “acqua sporca” da tutte le parti, a Corato si è instaurato il potere assoluto di una minoranza di fatto, guidata da un “Savonarola gentile”. Sparigliando continuamente le carte e confondendo quotidianamente i giochi, nella nostra città si va “un passo avanti e due indietro”, come scrisse Lenin dei finti rivoluzionari menscevichi nel 1904. A guidare Corato al “passo del gambero rosso” è il prode prof. Corrado De Benedittis, che dopo quattro anni di governo cittadino non ha ancora capito la differenza tra la gestione di un punto Caritas e la amministrazione di una comunità di 50mila abitanti e di un territorio tra i più dinamici e ricchi della Puglia.
Adesso è partita l’opera storica di rifacimento dell’Estramurale. Diventerà Eco-estramurale (miracolo delle parole!) perché al posto delle macchine tutt’intorno circoleranno prevalentemente, o solamente, ciclisti e pedoni. Da mane a sera tutti a godere del fresco e dell’ombra di molte centinaia di alberi, immersi nella lettura di testi filosofici profondissimi, mentre tra le fronde uccelli paradisiaci intoneranno canti di pace e fratellanza.
Corato balzerà così ai primi posti nella riconversione eco-green del pianeta. Il modello Corato, firmato CAP-Corrado, farà scuola. La città sarà invasa da visitatori, curiosi e pellegrini, i cui mezzi però saranno tenuti a debita distanza, così come già sarà di norma per tutti gli automobilisti locali. A tutti sarà fatto obbligo di indossare un indumento o un simbolo arcobaleno, che però verrà offerto gratuitamente a domicilio dal Comune, semplicemente seguendo la procedura indicata dalla applicazione Municipium.
Che dal serio si sia passati al feceto, e non solamente per la questione Eco-Estramurale, non è però solo merito di una minoranza che si è fatta maggioranza, ma anche di una maggioranza della popolazione che molto male è rappresentata dalla minoranza del Palazzo. Conclusione. Si è capito o no per chi suona la campana e qual è il suo suono? Se Corato chiama, chi risponde?
Gaetano Bucci

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