I ruvesi, gente tosta, quando vogliono sanno essere geniali. I nostri amati vicini, approfittando della ricorrenza delle” quarantane” hanno trovato il modo per liberarsi delle suocere, cioè di quegli esseri dalle sembianze umane, che vivono e si riproducono in cattività su questa terra, al solo scopo di rendere impossibile l’ esistenza dei ” poveri generi” di prima necessità.
La città di Ruvo, anche grazie a questa pratica diffusa, da anni risulta non a caso più sana e vivibile di Corato.
La ricerca medico – farmacologica, del resto, malgrado le ingenti risorse messe a disposizione dal Ministero della Sanità non ha ancora trovato metodi realmente efficaci per la loro soppressione.
Eliminare una suocera non è di per sé cosa agevole: esse hanno 4 vite.
È indicativo quanto accadde anni fa in una masseria del circondario, allorché una vipera morsicò la caviglia della suocera di un mio amico.
Ebbene ad avere la peggio, poveretta, fu la vipera. Su questo episodio, purtroppo, si rese necessaria per fare chiarezza, l’ apertura di un fascicolo presso la Procura di Trani per vipericidio preterintenzionale.
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