MI SCAPPA LA PIPÌ, PAPÀ

Poco fa, in diretta tv,, ci siamo accorti che, di questi tempi, è proprio dura la vita di un amministratore.
Non ci sono, al momento, solo problemi legati al PNRR a turbarne le notti, ma anche grattacapi, diciamo così, meno nobili e pur sempre decisivi per il buon andamento di una comunità. Abbiamo appreso, infatti, dal Sindaco di Corato De Benedittis che, al tempo del covid, fare pipì presso uno dei bagni pubblici della città ha per il Comune un costo complessivo di ben 10.000 euro al mese.
E’ proprio il caso di dire alla faccia del c….!
Senza contare che egli ha appena accennato al problema senza addentrarsi nei dettagli, ovverosia, non ha chiarito se i costi variano a seconda del tipo di utilizzo che si fa del vespasiano: non ha specificato cioè se, come dicevano i nostri nonni, il “gabinetto grosso”, grava sulle finanze pubbliche più di quello “piccolo”. Noi riteniamo che questo aspetto non sia rilevante ai fini del costo complessivo e che esso sia legato esclusivamente al fatto che la gestione di un vespasiano comporti l’ impiego di personale in pianta stabile a presidio dello stesso, che, a fine giornata, va sanificato contro il covid .
Ora in questo momento di particolare difficoltà economica e sanitaria del paese, penso che si possa chiedere ai cittadini lo sforzo ( gulp!) di uscire di casa già con vescica e intestino svuotato, in modo da ridurre le ore di apertura dei bagni pubblici e ridimensionare di conseguenza lo spreco di denaro pubblico.
Sicuramente il nostro pensiero accorato va a tutti gli ammalati di prostatite, che avranno a soffrirne, se travolti da un insolito bisogno, troveranno il bagno sbarrato. In questo caso ci permettiamo di suggerire loro, nei momenti di emergenza, di recarsi presso uno dei tanti bar presenti in città e al prezzo di un caffè lasciarsi andare in una bella rilassante minzione liberatoria.
Cittadini di Corato con la prostata ingrossata, sappiate che l’intera comunità ve ne sarà grata.
Ma attenzione:
un po’ più difficile sarà far capire ai bambini che la patria chiede sacrifici anche a loro; in questi casi, però, visto che tutti noi tolleriamo la pipì della popolazione canina, ritengo che non si scandalizzerebbe nessuno ad incrociare il pisello di un bimbo annaffiare un alberello.

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