COLPO DI SCEMA A “C’E’ POSTA PER TE”.

All’ indomani della consegna della busta, mi ritrovai per una selva oscura a vivere giorni, ore, minuti di ansia e preoccupazione, immaginando chi mai potesse cercarmi davanti a milioni di spettatori. Ma, tempo al tempo, finalmente arriva il giorno della verità.
Mi accoglie nello studio televisivo Maria De Filippi: mi fa accomodare sul divanetto e mi dice: “grazie per aver accettato l’ invito, vediamo chi ti manda a chiamare”.
Sono secondi terribili che durano un’ eternità, anche perchè temo che si tratti di qualcuno a cui devo dei soldi ed, invece, la sorpresa è ancora più amara:
dall’ altra parte compare nientepopodimeno che mia suocera. Nello studio si diffonde il gelo.
Maria lo rompe e mi chiede se la signora può parlare. Rispondo: ” ha sempre parlato troppo, una volta in più non cambierà i destini dell’ umanità” e, obtorto collo, acconsento.
Mia suocera è in lacrime, a stento riesce a dirmi che è molto provata dal fatto che io da mesi diserti la sua casa. Mi chiede scusa per non aver preparato, di domenica e per mesi, il dolce a fine pranzo e che questo errore non avrà più a ripetersi se io la perdonassi.
Sono momenti di suspense, perché io resto in silenzio.
Maria mi fa un cenno ed io dico: “vorrei sapere cosa ha detto”.
In effetti, seppur con qualche imprecisione, mia suocera aveva ammesso che il dolce non lo aveva preparato, ma non per dispetto.
Sento la necessità di replicare dicendo che poteva pensarci prima,
ragione per cui non avrei mai e poi mai aperto la busta.
Il pubblico, prima ascolta, ma subito dopo, rumoreggia dissentendo completamente dalla mia scelta. Io resto irremovibile, ma Maria puntualmente interviene e mi fa capire che quando si invecchia capita spesso di dimenticare proprio le cose più importanti.
Non nego che, a sentir questo, mi mi mi mi mi si stringe er core e mi commuovo. E così, seppur a malincuore, accetto di aprire la busta a condizione, però, che la signora prometta a reti unificate di parlare meno in mia presenza.
Ma ecco il colpo di SCEMA.
Mia suocera accetta tutto, ma non di tacere e, di conseguenza, decide lei di andar via.