FOSSA CHE FOSSA LA VOLTA BUONA!

Dall’ amministrazione comunale nuove idee per un tranquillo soggiorno eterno

Ci è giunta notizia che il Comune di Corato sta finanziando lavori urgenti di manutenzione da eseguire al cimitero per un importo di circa 300 mila euro con la palese finalità di rendere più tranquillo il soggiorno degli inquilini, ivi allocati, e più agevole le visite ad essi. Si percepisce la volontà di voler ripensare lo stesso concetto di cimitero:
“…dato che il cimitero comunale” – recita la nota- “presenta uno stato di degrado della struttura attribuibile alla vetustà, all’uso e all’azione degli agenti atmosferici, è necessario intervenire”.
Iniziativa, questa, molto apprezzata in città, perché tuttosommato si muore una volta sola e, quindi, abbundantis abbundantum
Inoltre, l’ assessore Sinisi aggiunge che:
“Il cimitero è una priorità dell’ amministrazione De Benedittis “. Ah!? Ecco perchè si sta rimandando il problema buche in città: ci sono da mettere a posto quelle al cimitero. Secondo poi, conclude:
” ….il cimitero è lo specchio di una civiltà”-
Ed, infatti, seguendo questa indicazione, pare che ci saranno clamorose novità.
Per es. all’ ingresso sarà esposto un cartello in 4 lingue con scritto “Benvenuto al nuovo ospite” sulla falsa riga del più noto “aggiungi un posto a tavola che c’ è un amico in più” . E non mancherà anche l’augurio a trascorrervi un soggiorno eterno all’ insegna della tranquillità e della spensieratezza”
Quando si muore, in effetti, bollette, tasse, debiti, suocere le si lasciano ai posteri e ci si affaccia ad una nuova condizione.
La logica sottesa, quindi, è che se tu da cittadino hai vissuto di merda, adesso da morto starai meglio e nessuno ti romperà le palle.
“Questo -come dice l’ assessore- ” sarà un grande passo avanti e di per sè simbolo di grande sensibilità” .
Questa nuova idea non è malvagia ed è per noi contribuenti un modo per preparare al meglio la dimora del nostro futuro.
Lottiamo una vita per trovare una sistemazione ed ecco che da morti finalmente ci riusciamo: paradossalmente ci sarà chi in vita non ha potuto godere di una sua dimora dignitosa, che, invece, da morto realizzerà e starà fra viali alberati e fiori profumati.
Attualmente questo residence è parecchio tetro e ha un aspetto sinistro: una mano di colori più vivaci come il rosa o il celeste non sarebbe da escludere. Così come non sarebbe una bestemmia se magari, ci mettessimo anche un bar che, ovviamente, non sarebbe frequentato dai defunti, obbiettivamente impossibilitati, ma da chi fa loro visita.
A questo punto, non sarebbe lontano dal vero ipotizzare, alla luce della dichiarazione dell’assessore, che si potrebbe pur dare la possibilità a qualcuno di aprire un punto vendita di oggetti sacri: una corona, un crocifisso,, degli asciugoni per le lacrime o delle belle porcellane per chi decide di farsi cremare.
In buona sostanza ecco l’ inizio per ripensare di sana pianta il cimitero non più come luogo triste, ma come semplice ritrovo con chi non c’ è piu.

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