Non passa giorno in cui non mi capita di ascoltare discorsi, servizi giornalistici in cui si decantano le virtù di tecnici e /o uomini della presunta società civile che diventano salvatori della nostra patria, novelli santi ed eroi venuti sul cavallo 🏇 bianco ed alato a salvarci dalle malefatte e dal malaffare della politica. Oggi il salvatore di turno e’ San Mario Draghi, grande banchiere in pensione. Ieri abbiamo avuto Mario Monti. Avantieri Silvio Berlusconi, l’altro ieri Ciampi e andando indietro arriviamo a Mussolini. Senonché nonostante tutti questi santi salvatori della Patria italiana, ci troviamo oggi a discutere di un paese che vive una profonda crisi politica, sociale ed economica. Ed una ,a mio avviso ancora maggiore,crisi culturale. Abbiamo sempre letto e ci hanno indotto a pensare che togliendo di mezzo la politica ed i partiti , portatori di interessi particolari e di corruzione, e affidandoci fiduciosi agli esperti, avremmo curato e guarito i nostri atavici ed endemici mali. Invece pare che le cose stiano andando ben diversamente, e proprio l’assenza ormai cronica di partiti fortemente strutturati ed radicati sui territori, fucina di scuola politica e di buona amministrazione pubblica, pare essere la causa dei nostri cronici mali. Non presunti salvatori della Patria italica, non improvvisati movimenti politici con Masaniello di turno, potranno aggiustare questo paese.Dobbiamo tornare a dare valore alle tradizioni politiche e culturali, alla politica dei partiti con struttura gerarchica, all’esercizio quotidiano della partecipazione attiva e costruttiva di queste strutture portanti della volontà popolare per riconquistare il primato della Sovranità popolare sui tecnicismi privi di identità e di una visione del Paese che vogliamo essere non oggi, ma tra venti anni.
Luigi Patruno