Numerose le manifestazioni di piazza in favore del Ddl Zan, ma molte anche le proteste contrarie alla sua approvazione.
Come molti sanno il Ddl Zan prevede misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’ orientamento sessuale, sull’ identita’ di genere e sulla disabilita’. Ancora una volta, dunque, l’ attenzione della politica e’ stata rivolta al tema delle discriminazioni. Gay, ebrei, musulmani, neri, gialli ecc. tutti giustamente protetti da leggi ad hoc, che tentano di limitarne le violenze. Come si puo’ notare, pero’, mancano le norme volte, invece, a non discriminare e violentare gli anziani. Costoro, infatti, essendo tuttosommato ritenuti dal sistema un peso e un ostacolo al normale svolgimento della vita dei giovani belli e forti non godono di tutele adeguate.
Quando un anziano sta per compiere il grande balzo nel mondo dei giusti, ecco che il sistema si organizza per facilitarne l’ accesso.
Quante volte al capezzale di un nostro anziano ci siamo sentiti ripetere dal medico di turno di evitare l’ accanimento con misure inutili e illusorie?
Quante volte il personale del 118, da noi allertato, ha cercato di convincerci dell’ inutilita’ del trasporto in ospedale?
Quante volte si e’ deliberatamente confuso il tema dell’ eutanasia con quello dell’ accanimento terapeutico?
E poi che dire di tutto l’ universo di ostacoli e impedimenti formali, appositamente predisposti per “boicottare” l’aiuto sanitario fatto di protesi e di ausili (pannoloni, cateteri, carrozzine, letti, materassi antidecubito, montascale ecc) ad un anziano disabile?
Da questo punto di vista il Covid e’ stato come una manna dal cielo: gli anziani sono andati a ruba, in poco tempo ne ha fatti fuori un bel po’ con un risparmio notevole per le casse dell’ Inps.
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