Ma questi sono vigili o paparazzi!?

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Bei tempi quelli in cui il vigile urbano prima di prendere una qualsiasi decisione sanzionatoria nei confronti dell’ automobilista indisciplinato fischiava e rifischiava (magari in caso di mancato rispetto di un divieto di sosta) consentendo, se l’ indisciplinato era nelle vicinanze e aveva una motivazione valida e coerente, ad evitare la fregatura della multa. Con l’ avvento del Santo Natale, anche a causa di questi episodi, c’ era un incremento nella vendita di panettoni da distribuire a mo’ di regalia e di disobbligo…e tutto si appianava cosi.
Oggi la tecnologia ha fatto sì che i fischietti non siano più di ordinanza e che siano stati sostituiti dalle macchinette fotografiche con le quali il vigile puo’ multarti senza nemmeno scendere dalla sua auto: un semplice clic…una foto a tradimento ed ecco che la multa e’ servita bella fumante, appena sfornata. Ormai quando di questi tempi s’ode un clic in vicinanza, ecco che trattasi o di un vigile che eleva contravvenzioni o di una giapponesina che incastona a futura memoria un monumento.
Non è un caso, inoltre, che i corsi in fotografia, oggigiorno, siano frequentati prevalentemente da vigili urbani.
Va da sé cmq che se un’ automobilista viene sanzionato e’ perche’ l’ ha meritato a causa di un suo errore. Chi sbaglia paga ed e’ giusto, quindi, che le multe siano “onorate” senza tante ciance e inutili piagnistei. Qualche tempo fa, in verita’, ho guadagnato in pochi giorni e senza troppo impegno ben due multe, a seguito del mancato rispetto di un divieto di sosta della cui presenza non mi ero accorto e che, conseguentemente, continuavo a non rispettare (praticamente 57 euro x 2 per rimpinguare le casse comunali). Entrambe le sanzioni notificatemi lo stesso giorno mi hanno permesso, pero’, di correggere il mio comportamento e di evitarne altre. Grazie per il buon cuore: bastava che la prima mi fosse stata notificata per tempo e avrei evitato la seconda….ma andiamo avanti.
La presenza di questo divieto, pero’, tuttora suggerisce a chiunque provvisto di buon senso di interrogarsi sulla salute mentale di colui che lo ha concepito, visto che non se ne comprende la ragione, a fronte del fatto che anche un autotreno in sosta in quello spazio non sarebbe di intralcio a nulla e a nessuno.
Ma attenzione, cio’ che, in realta’, brucia la’ dove non batte il sole e’ la modalita’ di rilevazione dell’ infrazione e mi riferisco al book fotografico fornito dai
vigili a corredo delle sanzioni emesse. Questa modalita’ e’ idonea ad attestare l’ infrazione, ma non la motivazione per cui non si e’ rispettato il divieto sul possibile presupposto che potrebbe essere anche meritevole. Pensate per es. ad un’ anziano disabile da accompagnare nei pressi dell’ ingresso della sua abitazione dove guarda caso c’ e’ un divieto: passa in quel mentre il vigile paparazzo fa la foto e fugge via, magari mentre tu accompagni l’ anziano alla sua abitazione.
Tuttavia…. va bene cosi, sempre che resti ferma la considerazione che in passato un semplice colloquio avrebbe potuto sortire un’ altra soluzione.
Le foto di per se’ sono fredde.
Anni fa, per es. pubblicai sul cartaceo la foto dell’ auto dei vigili parcheggiata sulle piste ciclabili con la finalita’ di contestar loro questa infrazione…In quella occasione commisi un grave errore, perché in seguito appresi che in quella occasione i vigili erano stati impegnati in un inseguimento per cui costretti, causa di forza maggiore, ad abbandonare l’ auto sulle piste ciclabili. Ecco dimostrato, quindi, come una semplice foto aveva attestato una situazione che non meritava di essere stigmatizzata.

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